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La storia
Alessandria del Carretto è un comune italiano di 355 abitanti della provincia di Cosenza. Il suo territorio confina con quello dei comuni di Albidona, Castroregio, Cerchiara, Oriolo, Plataci, San Lorenzo Bellizzi, San Paolo Albanese, Terranova del Pollino. Fa parte dell’associazione Borghi autentici d’Italia e del parco nazionale del Pollino, del quale è il comune più alto, essendo situato a 1000 metri s.l.m.
Un’antica pergamena del 1193 redatta in greco e tradotta poi in latino nel 1277 è il documento più antico relativo all’attuale territorio di Alessandria del Carretto. Si tratta di una donazione di terreni, di cui sono riportati i confini, ad un monastero preesistente.
Tuttavia, la storia di Alessandria del Carretto per come la conosciamo va ricercata nel secolo XVII a partire da Oriolo, infatti è proprio da lì che il borgo trova la sua origine. Il 1º luglio 1552 Marcello Pignone, di antica famiglia nobiliare, compra il feudo di Oriolo con Montegiordano per la somma di 10.800 ducati il e ne diviene Barone e poi Marchese di Oriolo il dal 16 aprile 1558. Dal matrimonio tra Marcello e Fulvia Lignana Gattinara dei conti di Castro nacque Alfonso, II marchese di Oriolo, che sposò nel 1580 Costanza di Sangro del Carretto, figlia ed erede di Ippolita del Carretto dei marchesi di Finale; i loro discendenti adottarono il cognome Pignone del Carretto. Nel 1583 morì Alfonso del Carretto e i titoli passarono ad Alessandro, che nel 1633, su un insediamento preesistente, fondò Alessandria del Carretto della quale divenne il primo Principe, probabilmente con l’intento di aumentare i terreni coltivabili e quindi le produzioni cerealicole.
Monumenti
Chiesa Madre di Sant’Alessandro P.M.
La Chiesa Madre è il fulcro centrale del borgo, contemporanea alla nascita di esso, è stata edificata intorno al 1600. La facciata in stile misto è in pietra viva e vi si trovano 3 portali ad arco a tutto sesto nella parte inferiore mentre in quella superiore abbiamo una monofora centrale affiancata da due nicchie. Nella parte sinistra si erge un campanile a base ottagonale. L’interno è costituito da tre navate decorate in stile neoclassico. Nelle navate laterali vi sono custodite le statue dei vari santi principali del paese. Nel corso dei secoli ha subito numerosi interventi di ristrutturazione, gli ultimi sono stati quelli del secondo dopoguerra e quelli alla fine degli anni ’80 inizio ’90.
Cappella di San Rocco
La piccola Cappella di San Rocco è situata all’inizio del centro storico, è costituita da una struttura a capanna molto sobria con la facciata in pietra viva. Sulla facciata principale abbiamo l’ingresso costituito da un arco a tutto sesto, sormontato da una monofora. Sulla sommità abbiamo un piccolo campanile a vela. Degna di nota è la piccola statuetta che si trova all’interno della chiesa è stata donata dall’attuale parroco Don Yusti: la “Madona Nera”.
Cappella di Sant’Elia
Nella contrada “Sant’Elia” troviamo i resti dell’omonima cappella costruita, probabilmente, intorno all’anno 1000 da monaci bizantini. I monaci si stanziarono nella zona dove costruirono la Cappella, di culto bizantino, che poi diventò l’attuale contrada di “Sant’Elia” e, probabilmente, si stanziarono anche in quella che ora corrisponde alla contrada di “Megliard”, in queste due contrade troviamo le poche zone pianeggianti dei territori di Alessandria, che loro coltivarono per diversi anni. Anche nella contrada di “Megliard” vi sono dei resti di una struttura di epora ricuducibile, presumibilmente, a quella della Cappella. Tutt’oggi nella Cappella di Sant’Elia sono visibili dei resti di affreschi bizantini.
Cappella della Madonna dello Sparviere
La Cappella della Madonna dello Sparviere, si trova in località “Bruscate” ed è stata costruita intorno agli anni ’80. Annualmente, il 15 agosto vi si tiene una messa e la seguente processione. Nei pressi della Cappella, in località “Tappaiolo” vi è un laghetto artificiale, contemporaneo alla costruzione della Cappella, che con varie aree pic-nic offre possibilità di sosta.